In uno degli ultimi post avevo promesso una recensione de “La stanza profonda” di Vanni Santoni. Tranquilli, non l’ho dimenticato: è tra le bozze di questo blog. Se non l’ho ancora pubblicato, è perché ho deciso che parlerò di “Fire and Fury”, di prossima pubblicazione per Rizzoli – save the date, 13 febbraio 2018 – col titolo “Fuoco e furia”.
So benissimo che mi addentrerò in un ginepraio particolarmente odioso. A pochi piace leggere e discutere di politica nazionale, figurarsi quella internazionale; sento già gli echi delle rimostranze di alcuni di voi che non vorranno leggere o sentir parlare di politica nei blog dedicati alla letteratura. Le comprendo benissimo perché, al giorno d’oggi, siamo abituati a una politica fatta di urla, slogan e atteggiamenti contrastivi. Vorrei solo permettermi di ricordare da quale definizione di “politica” mutuo il mio interesse verso il libro di Michael Wolff: quella di Aristotele.