Recensioni

“Fire and Fury” (Fuoco e furia), Michael Wolff (2017)

serveimageIn uno degli ultimi post avevo promesso una recensione de “La stanza profonda” di Vanni Santoni. Tranquilli, non l’ho dimenticato: è tra le bozze di questo blog. Se non l’ho ancora pubblicato, è perché ho deciso che parlerò di “Fire and Fury”, di prossima pubblicazione per Rizzoli – save the date, 13 febbraio 2018 – col titolo “Fuoco e furia”.

So benissimo che mi addentrerò in un ginepraio particolarmente odioso. A pochi piace leggere e discutere di politica nazionale, figurarsi quella internazionale; sento già gli echi delle rimostranze di alcuni di voi che non vorranno leggere o sentir parlare di politica nei blog dedicati alla letteratura. Le comprendo benissimo perché, al giorno d’oggi, siamo abituati a una politica fatta di urla, slogan e atteggiamenti contrastivi. Vorrei solo permettermi di ricordare da quale definizione di “politica” mutuo il mio interesse verso il libro di Michael Wolff: quella di Aristotele.

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Riflessioni

Le migliori e le peggiori letture 2017

La fine dell’anno porta con sé la sensazione di dover stilare un bilancio di 365 giorni di lettura. Ispirato da un post del blog di Elisa, la “Lettrice Rampante”, ho deciso di assecondare questa voglia e mettere anch’io, nero su bianco, le mie letture migliori e peggiori di questo 2017. Le proporrò senza seguire un particolare ordine di preferenza e ovviamente, ça va sans dire, il fatto che siano state letture migliori o peggiori è dovuto solo a un parere estremamente personale, dunque soggettivo. Non prendetevela se troverete il vostro libro preferito nella lista dei peggiori, o se scoprirete che apprezzo il romanzo che più avete detestato: anzi, aspetto le vostre opinioni in merito.

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Lista di libri

Le mie letture – 18 dicembre 2017

Avevo scritto una breve lista di libri in lettura, ma per un motivo o per un altro non sono riuscito a seguirla. Questo però non mi ha fermato nella lettura, anzi, ho perfino perso il conto di quanti libri abbia letto.

Anche in questo caso, voglio condividerla con voi perché sono curioso di sapere quali e quanti libri avete letto finora.

Libri in lettura

  • Kenneth W. Daniels – Why I Believed: Reflections of a Former Missionary

La confessione personale di un uomo che è passato dal cristianesimo evangelico all’ateismo dopo aver lavorato come missionario in Africa. Un libro che non vuole spingere chiunque all’ateismo – non è una religione, non c’è bisogno di proseliti! – ma che vuole raggiungere i lettori cristiani e invogliarli a capirne meglio la dimensione umana. A conti fatti, questo sarà il libro che mi terrà occupato fino alla fine del 2017 e poco dopo l’inizio di gennaio 2018.

Prossime letture

  • Anna Giurickovic DatoLa figlia femmina
  • Richard Dawkins L’illusione di Dio
  • Inge Schilperoord Nuvole di fango
  • Richard DawkinsL’orologiaio cieco
  • Daniel KeyesUna stanza piena di gente
  • Michael EndeLa storia infinita

E direi che anche per oggi è tutto, ci leggiamo al prossimo post!

Bartleby

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Senza categoria

No, non sono morto…

… molto semplicemente, mi sono preso una lunga pausa a metà fra il volontario e l’involontario. Sono cambiate tante cose negli ultimi mesi, non ultimo un trasloco molto importante che mi ha portato da Rapallo, dove vivevo a casa di una persona a me amica, alla mia città natia, Sanremo, in una casa di proprietà. È stato soprattutto un periodo di transizione e di riflessione personale, che mi ha a un tempo allontanato dalla lettura, dalla scrittura e dalle recensioni.

In compenso, posso dirlo senza mezzi termini: le ultime produzioni non mi piacevano. Avrei voluto scrivere di più, far trasparire qualcosa in più. Inutile piangere sul latte versato: ciò che è scritto, è scritto. Andrò avanti a scrivere nuove recensioni, con più dettagli e più riflessioni personali. Devo solo imparare a scrivere le impressioni su un foglio a parte – perché non un diario? – e rielaborarle in tranquillità su questo meraviglioso blog.

Lettori, vi chiedo solo di aspettare. Tornerò all’inizio dell’anno prossimo con la recensione di “La stanza profonda” di Vanni Santoni.

Bartleby

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Lista di libri

Le mie letture (al 21 luglio 2017)

Ecco un post per rompere il silenzio nel quale sono caduto di recente. Non temete, tornerò con una nuova recensione. Nel frattempo, godetevi questa piccola lista di letture cominciate e terminate quest’anno.

Voglio condividerla con voi perché sono curioso di sapere quali e quanti libri avete letto finora!

Libri letti finora (in ordine di lettura)

  1. Carlo M. Cipolla – Allegro ma non troppo
  2. Roberto Burioni – Il vaccino non è un’opinione
  3. Arthur Conan Doyle – Uno studio in rosso
  4. Carl-Johan Vallgren – Nel tunnel
  5. Salvo Di Grazia – Medicine e bugie. Il business della salute, come difendersi da truffe e ciarlatani
  6. Frank Zappa (con Peter Occhiogrosso) – Frank Zappa. L’autobiografia
  7. Antonio TabucchiSostiene Pereira
  8. Joel Dicker – La verità sul caso Harry Quebert
  9. Bandi – L’accusa
  10. Robin NorwoodDonne che amano troppo
  11. Daniel Glattauer – Le ho mai raccontato del vento del Nord
  12. Daniel Glattauer La settima onda
  13. Arto Paasilinna – Piccoli suicidi fra amici
  14. Joyce Carol Oates – Sorella, mio unico amore
  15. Philip RothLa macchia umana
  16. Agota KristofTrilogia della Città di K.
  17. Arto Paasilinna – I veleni della dolce Linnea
  18. William Faulkner – L’urlo e il furore
  19. Paolo Maurensing La variante di Luneburg
  20. William Faulkner – Mentre morivo
  21. Albert Camus Lo straniero
  22. Patrick McGrathFollia

Libri in lettura

  • Italo Calvino – Se una notte d’inverno un viaggiatore
  • Anais Nin – Il delta di Venere

Prossime letture

  • Albert Camus – La peste
  • Paolo Maurensig Canone inverso
  • Fruttero & Lucentini – A che punto è la notte
  • Douglas Adams – Dirk Gently, agenzia investigativa olistica
  • Douglas Adams – La lunga oscura pausa caffè dell’anima
  • Dario Bressanini, Beatrice Mautino – Contronatura
  • Agatha Christie – Assassinio sull’Orient Express
  • Philip K. Dick – I giocatori di Titano
  • John Ajvide Lindqvist – Musica dalla spiaggia del paradiso
  • Haruki Murakami – Il mestiere dello scrittore

Letture abbandonate

Ahimè, nel corso dell’anno ho abbandonato diverse letture per i più svariati motivi… ma non è detto che non li riprenda, anzi! Al momento ho abbandonato:

  • Daniel Keyes – Fiori per Algernon
  • Anne Rice – Intervista col vampiro
  • Umberto Eco – Il pendolo di Foucault
  • Jaroslav Hasek – Il buon soldato Sc’vèik
  • John Updike – Corri, Coniglio
  • William Faulkner – Assalonne, Assalonne!
  • Charles Bukowski – Compagno di sbronze

E direi che per oggi è tutto, ci leggiamo al prossimo post!

Bartleby

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Riflessioni

Può la letteratura chiudere la nostra mente?

E ora, qualcosa di completamente diverso: voglio condividere con voi una piccola riflessione su un argomento che mi ha particolarmente colpito.

Pochi giorni fa, in un gruppo dedicato alla letteratura contemporanea, si è sviluppato un incidente di percorso (chiamiamolo così). Una ragazza pubblica l’estratto dal libro “Sorella, mio unico amore” per incitare i membri del gruppo a riconoscerne il titolo. Il passo citato è questo:

“La donna ha un buco in mezzo alle gambe, l’uomo ci ficca il cazzo.”
Allora è questo che fanno gli adulti?
C’era una rozza semplicità in quel fatto. Una sorta di geometria.
Ma Skyler ci rimugino su, scettico.
Si chiedeva: “Perché?”

È un passo molto intenso che avviene poco dopo la separazione dei genitori del protagonista. Nel contesto, quel breve scambio di parole serve a dimostrare la profonda grettezza mentale dei ragazzi che crescono in famiglie agiate e ipocritamente cristiane: il pezzo scelto è particolarmente crudo e disumanizzante, tuttavia, l’estratto lascia uno spiraglio di riflessione al lettore, che si ritrova a pensare alla perdita dell’innocenza e alla riduzione della dimensione umana al mero “carne e sesso”.

Sarà stato per la crudezza del linguaggio o perché Joyce Carol Oates è un’autrice fortemente polarizzatrice, complice anche la scarsa conoscenza di alcuni membri in merito; fatto sta che il post si è subito acceso di urla e furore, di insignificanti polemiche montate da chi si sarebbe tenuto ben lontano dal leggere quel libro per un pregiudizio personale.

Fra i molti commenti a quel post, uno in particolare si è distinto non per il linguaggio usato, quanto per il messaggio che ha voluto veicolare.

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Recensioni

“I veleni della dolce Linnea” (Arto Paasilinna, 1988)

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Titolo originale: Suloinen Myrkynkeittäjä
Anno di pubblicazione originale: 1988
Prima edizione italiana: Iperborea, 2003
Nr. pagine: 224

Torno a leggere Paasilinna dopo la parentesi Ágota Kristóf e la sua stupenda “Trilogia della città di K” (che recensirò prossimamente) ma se il libro precedente mi aveva preso fin da subito trasmettendomi emozioni palpabili, “I veleni della dolce Linnea” si è rivelato invece una mezza delusione. Non fraintendiamoci: Paasilinna resta magistrale nell’esecuzione, col suo stile che mescola satira e fredda ironia finlandese, eppure stavolta mi sono trovato di fronte a un libro sottotono con alcuni spunti certamente interessanti.

La vecchia Linnea Ravaska riceve mensilmente il nipote Kauko e i suoi amici Pera e Jari, ma non si trattano di visite di piacere: il gruppetto capeggiato da Kauko è infatti un trio di disadattati sociali dediti alla violenza, all’ubriachezza molesta e al furto, dai quali l’anziana vedova non viene risparmiata. Dopo aver firmato un testamento a favore di Kauko e oramai stanca delle continue vessazioni, Linnea decide di confessare tutto alla polizia e di rifugiarsi dal suo vecchio amico nonché ex amante, il dottor Jaakko Kivistö. I tre disadattati escogitano piani su piani per perpetrare vendetta verso la donna traditrice mentre la vecchia Linnea, prima per curiosità e poi per istinto di protezione, pensa di ricorrere a un’arma antica, letale e subdola per difendersi: un potentissimo veleno fatto in casa, gli ingredienti ottenuti con le ricette dell’amico Jaakko.

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“Piccoli suicidi tra amici” (Arto Paasilinna, 1990)

20150324131543_5-suicidi_coverTitolo originale: Hurmaava Joukkoitsemurha
Anno della pubblicazione originale: 1990
Prima edizione italiana: Iperborea, 2006
Nr. pagine: 272

Notte di San Giovanni, Finlandia. Mentre tutti si preparano a festeggiare, qualcuno decide di farla finita una volta per tutte. È l’imprenditore Onni Rellonen, reduce da una lunga sfilza di fallimenti. Pistola alla mano, Rellonen sceglie un piccolo fienile abbandonato e scopre con sorpresa che è già occupato: anche il vecchio colonnello Hermanni Kemppainen vuole abbandonare questa valle di lacrime.

I due stringono amicizia (l’uno non prima di aver salvato l’altro dal tentato suicidio!) e arrivano alla conclusione che ci dev’essere qualcuno, là fuori, nelle loro stesse condizioni. Decidono così di mettere un annuncio sul giornale per raccogliere quanti più aspiranti suicidi possibili e organizzare un suicidio di massa. Più di seicento candidati, una riunione di gruppo e un pullman di lusso dopo, trenta aspiranti suicidi partono per un viaggio tra Capo Nord, Svizzera e Portogallo alla ricerca del modo più glorioso, indolore e dignitoso di morire. Ma «i migliori piani dei topi e degli uomini / van spesso di traverso», come diceva Robert Burns, e così la gang di sciagurati si ritrova a fare i conti con una forza più potente della loro determinazione a morire

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“La verità sul caso Harry Quebert” (Joël Dicker, 2012)

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Titolo originale: La vérité sur l’affaire Harry Quebert
Anno di pubblicazione: 2012
Nr. pagine: 779

Ricordo bene il periodo in cui ho letto questo libro. Avevo appena terminato “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi subito dopo “Medicine e bugie” di Salvo Di Grazia, “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle (dall’edizione Mammut della Newton Compton) e, preso dalla febbre dei suoi dischi più famosi nonché nutrito dal sano fanatismo, l’autobiografia di Frank Zappa. Avevo voglia di un bel giallo che fosse veloce da leggere e facile da digerire, ma non avevo la benché minima voglia di tornare a leggere di quanto fosse brillante Sherlock Holmes.

(Un grandissimo sbaglio, lasciatemelo dire.)

Potevo prendere qualcosa dalla mia libreria, qualunque altra cosa. Invece ho scelto di comprare da Amazon questo giallo di Joel Dicker. L’avevo adocchiato per un po’ di tempo alla libreria della stazione di Genova Piazza Principe, dove mi capita di intervistare viaggiatori per lavoro. Mi aveva incuriosito la trama: il cadavere di una ragazzina di 15 anni, scomparsa nel 1975, viene rinvenuto nella cittadina di Aurora, nel New Hampshire. Per una serie di coincidenze, il best-seller americano Harry Quebert viene accusato di avere ucciso la giovane ragazza, così il suo amico nonché allievo Marcus Goldman,  colto nel frattempo dal blocco dello scrittore, si assume il compito di provare la sua innocenza. Ma l’inchiesta in quella piccola cittadina del New Hampshire fa tornare a galla antichi dissapori e rimette in discussione il piccolo e grande mondo di Marcus, perfino l’amicizia con il suo vecchio mentore…

… be’, avevo chiesto qualcosa di facile e veloce, ma questo libro è davvero ridicolo.

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“Sorella, mio unico amore” (Joyce Carol Oates, 2008)

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La copertina italiana (2008)

Titolo originale: My Sister, My Love
Anno di pubblicazione: 2008
Nr. pagine: 667

Questo libro fa male. Ti penetra come farebbe l’ago di una siringa se fosse in mano a un’infermiera nervosa: grossolanamente, goffamente, lacerando la pelle in cerca di un punto dove lasciar scorrere il magma emotivo. La prosa densa dovrebbe rendere la voce di un ragazzo di 19 anni, ma i toni claudicano fra maturità e puerilità, tra la necessità di dover “vuotare il sacco” su un mistero mai risolto e l’incapacità (forzata?) di voler ricordare perfino il più piccolo fra i dettagli importanti.
Un’impresa titanica, una fatica che si trasferisce dall’autore al lettore come un compito da tramandare di generazione in generazione; una responsabilità, a tratti, troppo grossa da mandare avanti.

Eppure…

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